Insieme a Gianfranco
Prima delle vacanze natalizie c'è un'ultima possibilità di cogliere una notte astronomica. Le previsioni sono molto incerte per la notte di venerdì fra il 14 e il 15, mentre sono certissime per la notte successiva: neve in tutta Italia.
Alla fine dopo mille consultazioni siamo rimasti io e Gianfranco a tentare l'avventura, incoraggiati dalle ultime previsioni che danno una buona probabilità di trascorrere una notte serena, almeno nella sua prima parte.
Arrivo come al solito in buon anticipo per montare con calma l'attrezzatura e per essere pronto alla fine del crepuscolo.
Il tempo però non è così bello come pensavamo: dalle 18:00 alle 21:00 è tutto un susseguirsi di nuvolaglia per cui prendiamo una decisione con Gianfranco: aspettiamo fino a una certa ora (fa anche freddo: -4°C) dopodichè smontiamo e andiamo a letto. Nel frattempo Davide si è fatto sentire dalla Germania: sta tornando a casa dal lavoro e si dichiara disposto a raggiungerci verso le 23:00 se ne vale la pena; naturalmente gli diciamo di stare a casa!
La nuvolaglia però è sempre meno intensa e verso le 21:00 le condizioni del tempo mutano improvvisamente: il cielo si ripulisce totalmente lasciando una volta stellata trasparente da mozzafiato; lo scintillio è notevole (infatti il seeing è terrificante) ma sono condizioni ottime per fotografare a focali medio corte. Solo in direzione di Torino c'è un promontorio nuvoloso che però resterà fermo sulla città per molte ore.
Così fotografiamo e osserviamo fino circa all' 1:30. Devo dire che senza saperlo abbiamo beccato sicuramente il massimo delle Geminidi: non era possibile alzare gli occhi al cielo senza vedere una meteora. Non le ho contate ma ne ho viste molte di più che non le Perseidi la scorsa estate. Nessun bolide ma tutte comunque con tracce sottili e luminose.
Verso l' 1:30 le nuvole che stazionavano su Torino hanno cominciato a guadagnare terreno e alle 2:00 abbiamo deciso di smontare. Alle 3:00 eravamo a letto mentre il rifugio era già avvolto da una fitta, densa nebbia.
La mattina seguente purtroppo è una delle più brutte della mia vita.
Sveglia alle 10:00. Lo spettacolo è incantevole; a colazione le ragazze del rifugio mi dicono che ha cominciato a nevicare alle 7:30; ci salutiamo con Gianfranco.
Circa le 11:00. Dopo aver fatto il primo tornante verso valle la macchina perde aderenza: esco fuori strada.
Per un tempo indefinito ho pensato fossero gli ultimi istanti della mia vita.
Dopo circa 300 metri e un paio di cappottamenti la macchina si ferma; il mio Angelo custode ha fatto veramente un gran lavoro: guardo la macchina e non riesco a spiegarmi com'è che sono ancora vivo.
I soccorsi arrivano dopo circa un'ora, quando un sordo fastidio alla schiena è ormai diventato un dolore insopportabile.
Vengo portato all'ospedale di Pinerolo dove mi viene diagnosticata la frattura della seconda vertebra lombare.
Ne avrò, se tutto va bene, per quattro mesi.
Quindi per un po' di tempo l'astronomia dovrà aspettare; ho cose più importanti da fare come riprendermi fisicamente e psicologicamente da questa brutta avventura, e godermi l'affetto familiare: anche moglie e figli si sono presi un bello spavento.
La prima radiografia di controllo ha mostrato che la guarigione procede come da programma per cui oggi sono ritornato al lavoro.
Dal giorno dell'incidente parenti, amici, conoscenti si sono prodigati affinché il calore umano intorno a me fosse sempre sovrabbondante rispetto alle mie stesse aspettative.
Ringrazio tutti di cuore, ma una menzione particolare merita il mio ufficio che mi ha voluto accogliere così: