Le previsioni del tempo per questo week-end erano scoraggianti: era prevista al più una schiarita nella notte fra sabato e domenica e solo per la provincia di Cuneo (forse...).
Sono partito lo stesso in quanto con Gianfranco dovevamo piazzare la presa elettrica esterna, gentile concessione dei simpatici gestori del rifugio: Antonella e Massimiliano. Una volta lì, al limite avremmo deciso sul da farsi.
Sono partito da casa con il cielo coperto e al Vaccera il cielo era invece 'copertissimo'; e tale è rimasto fino a ora di cena. Avevamo già montato i telescopi, per cui l'argomento della cena è stato 'fino a che ora aspettiamo'?
Ed ora entra in scena il fattore 'C': dopo cena (20:15) il cielo era libero per metà e migliorava decisamente, tanto che alle 20:50 ho scattato la prima di una lunga serie di foto.
Circa alle 1:30 Gianfranco, infreddolito ma soddisfatto, ha deciso di tornare a casa; io ho tirato avanti fino alle 3:15, quando ormai la luce della luna si era fatta troppo fastidiosa per fotografare.
Proprio la luna ha regalato l'ultimo spettacolo al suo sorgere: con un orizzonte insolitamente sgombro dalla solita foschia, è sorta come fosse un incendio in lontananza, di un rosso cupo impressionante.
L'immagine non è elaborata: il bordo rosso fiammeggiante si vedeva anche al telescopio. L'immagine è stata scattata alle 2:55, 13 minuti dopo la levata.
E' stata una notte di freddo intenso. La temperatura alle 3:15 era di -4°C, quindi non troppo rigida, ma c'era dell'umido che condensava in brina e una leggera brezza che rendeva il freddo ancora più pungente.
Il giorno dopo, al mio risveglio, il cielo era di nuovo coperto: è stata proprio la notte del fattore 'C'.