Insieme a Piero, Davide, e 'the doctor' Gianfranco
Il weekend di luna nuova di novembre era quello precedente del 10-11 che ho dovuto disertare per problemi di salute (labirintite, sintomo di un aggravarsi della cervicale: andiamo bene! proprio quello che ci vuole per un astrofilo!!!).
Sarebbe comunque stato un fallimento per le condizioni meteo che non si sono mantenute positive come le previsioni lasciavano sperare; Gianfranco & C. mi hanno raccontato di una mezza nottata passata a chiacchierare sotto una nuvolaglia sottile e persistente.
La rapida evoluzione della Holmes meritava comunque una uscita straordinaria anche col primo quarto di luna a dominare metà della notte utile.
Sotto un sole gelido sono arrivato al rifugio alle 15:30 con 0°C (zero!!!) di temperatura ambiente. Poco dopo è arrivato Gianfranco e ho montato più in fretta che potevo per cercare di non fare operazioni difficili oltre il tramonto, e ho fatto bene! Già mezz'ora dopo la calata del sole oltre le Alpi, la temperatura ambiente era di -4°C.
Un po' sconvolto per il rapido calare della temperatura ho cominciato a provare il setup fotografico sulla Luna ben prima che la Polare fosse visibile; insomma una volta tanto ho preparato l'attrezzatura in tempo per la notte astronomica, tanto che il primo scatto di deepsky è avvenuto alle 18:46.
Come dicevo lo scopo principale era seguire la Holmes, ed in particolare riuscire a rilevarne la coda; vediamo com'è andata.
Il programma prevedeva di fotografare subito la chioma con il Meade LX200R al fuoco diretto, e qui c'è stato il primo problema: la chioma era talmente estesa che alla lunghezza focale di 2000mm non entrava nell'inquadratura della mia Canon.
Quindi ho dovuto (al buio... Grrrrr) cambiare strategia fotografando la chioma col Vixen alla focale di 660mm.
Fosse solo questo, pazienza! Ma non appena la temperatura della notte si è stabilizzata intorno ai -6°C, è andata in picchiata anche l'umidità relativa già molto bassa sin dal pomeriggio (infatti non si è avuta la solita foschia a ridosso del tramonto). Questo ha creato le condizioni per la scarica di correnti statiche fra il mio corpo e il telescopio con conseguente malfunzionamento dei vari dispositivi non appena toccavo qualcosa; a turno non funzionavano la Canon, l'ST4 o i driver delle interfacce USB-RS232 si inchodavano costringendomi a riavviare il PC, fare il bootstrap del telescopio (o di entrambi), con grande perdita di tempo e crescente frustrazione.
Dopo svariate imprecazioni sono riuscito a scattare qualche foto, ma frequentemente interrotto da malfunzionamenti vari.
Dopo la mezzanotte ho smontato il Vixen e ho montato il Nikkor 80-200mm con l'intento finalmente di riprendere la coda della Holmes. A questo punto sarà chiaro il significato della fotografia che apre questa pagina: il simpatico bovino sintetizza la mia espressione nel constatare che non c'era traccia di coda nella Holmes pur avendo messo in campo un teleobiettivo di indubbio valore (f2,8 utilizzato a f4 e 200mm di lunghezza focale) e tempi da cielo profondissimo (da 180 a 600 secondi).
Nel frattempo, per dovere di cronaca, devo segnalare il continuo pellegrinaggio dei quattro desperados che a turno andavano nella camerata ad abbracciare la stufa. Effettivamente non ricordo di aver passato molte altre notti con un freddo così...
Insomma, attapirato da tutti i fattori di cui sopra, appena si è profilata un po' di velatura nuvolosa a nord-est, ho chiuso baracca e burattini, preceduto o seguito di gran carriera da tutti gli altri.
Alla fine non ho raggiunto lo scopo e ancora non mi spiego il perchè.
PS: devo segnalare una nottata con non numerose ma brillantissime meteore. A un certo punto della notte verso l'una e mezza io e Piero ci siamo accorti di una specie di lampo prolungato che ha rischiarato il cielo: un temporale in lontananza?
Piero oggi (19-11-2207) mi informa che la UAI segnala un bolide di magnitudine -18 (!!!) avvistato da una moltitudine di astrofili nel nord-est; che le due cose siano correlate?